Vademecum

La nostra piscina richiede cure costanti tutto l’anno e anche quando va in “letargo” necessita della nostra supervisione

Piscina biologica innevata

Come ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, si ripresenta l’esigenza di proteggere i nostri impianti dal gelo invernale per poterne godere di nuovo in primavera.

La piscina non è immune al freddo e agli agenti atmosferici, ed è importante mettere in atto una serie di accorgimenti per salvaguardarne l’integrità strutturale, idraulica e impiantistica, e di conseguenza l’efficienza dell’intera struttura. Affinché l’arrivo della primavera non porti con sé danni all’invaso e alle sue componenti e ci consenta di godere della nostra piscina senza incorrere a soluzioni di fortuna, è opportuno quindi scegliere tra due alternative:

  1. L’impianto resta in funzione, ma a regime ridotto
  2. L’impianto viene chiuso fino alla primavera

 

Impianto in funzione a regime ridotto

Decidere di mantenere l'impianto attivo, ma a regime ridotto, significa che il sistema di filtrazione può fornire un ricircolo di 14 ore a settimana o limitare la propria attività a una o due ore al giorno, in modo da evitare che batteri e alghe prolifichino. Sarebbe meglio, inoltre, pulire il fondo della vasca almeno una volta al mese e accertarsi di mantenere costanti sia il livello del cloro, a 0.5 ppm, sia il pH, tra 7.2 e 7.6.

Bordo piscina con accessori sotto la neve

Impianto chiuso

Decidere di chiudere l'impianto fino a primavera implica una serie di passaggi da effettuare scrupolosamente per non avere spiacevoli sorprese alla riapertura.

In questo caso andranno accuratamente puliti la vasca e l’impianto di ricircolo e filtrazione. Una volta deterse le pareti, il fondo, gli angoli, le insenature e la linea di galleggiamento, andranno lavati i cestelli degli skimmer, le griglie e le candelette di raccolta, filtro e prefiltro – quest’ultimo necessita di un controlavaggio – ed è infine necessario somministrare una clorazione shock che elimini definitivamente i batteri e le alghe e ne prevenga la produzione.

In seguito, è opportuno svolgere un’analisi del pH, che andrà portato ai suoi livelli ottimali senza interrompere l’attività del filtro, e occorre abbassare il livello dell’acqua al di sotto degli skimmer. Andranno quindi svuotate le tubazioni, la pompa e il filtro, andranno chiuse le valvole di mandata e ritorno e si dovrà proteggere il vano degli skimmer con del poliuretano espanso o del polistirolo. Un ulteriore accorgimento è l’introduzione dei galleggianti antigelo in vasca. La piscina andrà chiusa con una copertura che la protegga dagli agenti atmosferici e dai detriti.

Per quanto riguarda il bordo piscina, è importante detergerlo con gli appositi prodotti impermeabilizzanti in commercio e lo stesso accorgimento è valido per le superfici in legno, i camminamenti, il solarium e i rivestimenti, assicurando una corretta conservazione degli ambienti fino alla riapertura. In ultimo, vanno puliti, asciugati e poi messi al riparo gli arredi e le attrezzature, così come tutti gli accessori, in modo tale da preservarli in buono stato fino all'arrivo della bella stagione.

Scaletta di piscina completamente coperta di neve

Con la bella stagione e l’aumento delle temperature a circa 10-12 °C si potrà riattivare la piscina, evitando di posticipare questo momento per troppo tempo e approfittarne prima che l’eccessivo riscaldamento dell’acqua al di sotto della copertura favorisca la formazione delle alghe.

Prima di tornare a usufruire della piscina, però, è necessario riportare a pieno regime l’impianto liberandoci della sporcizia che, nei mesi invernali, si sarà sicuramente accumulata sulla copertura e rischia di intasare i filtri. Servirà quindi un occhio di riguardo per la pulizia della copertura, da effettuare prima della sua rimozione, e della vasca, eliminando i detriti pulendo sia l’esterno, sia l’interno con appositi prodotti e accessori. Ad esempio, si può usare l’aspirafango per raccogliere eventuali detriti sul fondo e utilizzare il pulitore automatico per liberarsi degli ultimi residui.

Lo step immediatamente successivo è riportare il livello dell’acqua a un’altezza ottimale e far ripartire il sistema di ricircolo e filtrazione tenendo sotto controllo i valori dei prodotti chimici e del pH, considerando la possibilità di ricorrere a un trattamento shock per annientare del tutto i batteri e poter, in ultima battuta, rimontare accessori e attrezzature.

Piscina biologica di un hotel ricoperta di neve

Prima di rituffarci in vasca dobbiamo riportare il nostro angolo di relax, che in autunno avevamo opportunamente messo a riposo e protetto, a pieno regime.

 


Consigli…

Per evitare problemi dal punto di vista strutturale, è sconsigliabile svuotare completamente la vasca. Tra i rischi vi è la possibilità che si crei uno squilibrio degli assetti statici del suolo tra il terreno e il vuoto della vasca e che quindi vi siano dei cedimenti (in particolare se la vasca è collocata in pendenza o vicino a delle falde freatiche).

…e suggerimenti

Chiudere la piscina troppo presto può rappresentare un rischio per la proliferazione di alghe e batteri. Andrebbe infatti coperta solo quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 15-12 °C e non prima; anche la riapertura non va rimandata a lungo, basta infatti attendere che la temperatura si stabilizzi attorno ai 10-12 °C perché venga riavviato l’impianto.


 

Piscine e coronavirus

La riapertura delle piscine e la rimessa in moto degli impianti, a seguito dell’emergenza coronavirus, potrebbe far sorgere dubbi e incognite del tutto comprensibili, in particolar modo per i gestori di strutture pubbliche o private a uso pubblico.

  • Occorre effettuare trattamenti specifici?
  • Ci sono attenzioni particolari da dedicare ai dispositivi per il trattamento dell’aria?

Alcuni esperti del settore hanno risposto a queste e altre domande nel corso di una web conference, organizzata da ForumPiscine, visionabile gratuitamente di seguito.

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