Un viaggio nella storia che narra la nascita delle piscine pubbliche islandesi, tra costumi da bagno, dispositivi di salvataggio e il racconto di come gli ambienti acquatici siano cambiati nel tempo. Curata dal product designer Brynhildur Pálsdóttir e dal professore di etnologia dell’Università islandese Valdimar T. Hafstein, “Bathing Culture” fa parte del festival annuale DesignMarch.
“Il bene pubblico più importante, in Islanda, è l’acqua calda che fuoriesce dal suolo. I nostri spazi pubblici più interessanti, dunque, sono le nostre piscine”, afferma Sigridur Sigurjonsdottir, direttore del museo. “È qui che si incontrano amici e sconosciuti, qui che la società si rivela: in costume da bagno”.
La mostra presenta tre sezioni distinte, ciascuna dedicata a un’epoca diversa: “Impara”, “Gioca” e “Divertiti”. “Learn” si concentra sul gran numero di piscine pubbliche costruite in Islanda all’inizio del XX secolo. A quel tempo, meno dell’uno per cento della popolazione della nazione sapeva nuotare e si verificavano numerosi casi di annegamento ogni anno: “Nella prima metà del XX secolo, le piscine erano istituzioni educative”, riporta il museo. “Oltre ad imparare a nuotare, le persone apprendevano nuove abitudini, mentre si diffondeva un nuovo concetto di rapporto con il proprio corpo, il quale poneva grande enfasi su igiene e salute”.
Poi venne l’era del “Play”: nella seconda metà del XX secolo, la piscina pubblica è diventata più di un semplice luogo per imparare a nuotare, ma un ritrovo per divertirsi. Vasche idromassaggio, bagni di vapore e piscinette per bambini sono diventate parte integrante dei progetti di piscine. “Le piscine sono diventate luoghi di comunità, dove conoscere nuove persone o incontrare gli amici”.
Infine, la mostra si conclude con l’era “Enjoy”, nel XXI secolo. Oggi, le piscine pubbliche islandesi funzionano come centri comunitari, campi da gioco, strutture per l’allenamento e spa. “La cultura della piscina è sempre più caratterizzata da una sensibilità termale che premia soprattutto il relax, il comfort e il lusso. Oltre a imparare e giocare, la parola d’ordine ora è benessere: godersi l’acqua, godersi le sensazioni corporee, godersi la compagnia”, afferma il museo. “L’enfasi è ovunque sul design e sull’esperienza”.