Grazie al decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e ai relativi provvedimenti attuativi, vale a dire la delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA e il decreto ministeriale 16 settembre 2020 del MiSE, i consumatori di energia elettrica possono associarsi per produrre a livello locale, sfruttando fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al loro fabbisogno. Questa energia elettrica viene condivisa e beneficia di un contributo economico riconosciuto ufficialmente dal Gestore Servizi Energetici, il quale ha pubblicato un documento che raccoglie le “Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa”. A questo servizio sono ammesse le comunità di energia rinnovabile, veri e propri soggetti giuridici che, da qualche anno a questa parte, sono un attore del cambio di paradigma che sta investendo la generazione, la distribuzione e il mercato dell’energia elettrica negli ultimi tempi.
L’ingegner Jacopo Romiti, dal 2022 presente in FIRE (Federazione italiana per l’uso razionale dell'energia) in qualità di energy efficiency specialist, ha realizzato un interessante approfondimento dedicato proprio alle comunità energetiche, spiegando come, “per comprendere a pieno cosa sono le comunità energetiche e come trasformeranno il modo in cui l’energia elettrica viene consumata, occorre inserire tale innovazione nel quadro della transizione dal sistema elettrico tradizionale a quello dominato dalla generazione distribuita e dagli impianti locali alimentati a fonti rinnovabili”.
L’ing. Romiti, ha sottolineato che “in questo scenario, l’autoconsumo dell’energia elettrica autoprodotta mediante i propri moduli fotovoltaici o le proprie turbine eoliche diventa fondamentale considerato che, in generale, autoconsumare la propria energia è sempre meglio che venderla (per motivi economici) o disperderla (per motivi di efficienza e di sostenibilità)”.
Per quanto riguarda realtà come le piscine, l’ing. Romiti spiega che “il futuro appare segnato e non potrà che essere quello di una progressiva ma inesorabile elettrificazione degli usi con il passaggio da impianti termici a gas naturale a pompe di calore elettriche. Questa trasformazione si colloca in un processo di abbandono del gas in favore dell’elettrificazione già in atto a livello UE, uno dei pilastri della strategia energetica europea di qui ai prossimi anni. Per le piscine, sostituire le proprie caldaie a gas con pompe di calore per il riscaldamento dell’acqua di vasca e la climatizzazione invernale degli ambienti significherà aumentare considerevolmente la propria domanda elettrica e dunque dotarsi di impianti fotovoltaici, attività comunque favorita dalla disponibilità di spazi usualmente assicurata sui tetti delle strutture sportive, ricreative o termali”.
L’articolo completo a cura dell’ingegner Romiti sarà disponibile sul numero 202 di Piscine Oggi, in uscita a giugno.