L’aumento delle temperature, i fenomeni meteorologici estremi e le altre conseguenze del cambiamento climatico, che stiamo vivendo in prima persona proprio in questo momento, hanno un impatto – in alcuni casi devastante – sulla qualità della vita di milioni di persone. È sempre più urgente, oltre che necessaria, la scelta di stili di vita e di pratiche di consumo più sostenibili. E lo stesso discorso, ovviamente, riguarda anche il settore piscine, incluso il comparto dei parchi divertimento.
Significativo, in questo senso, l’esempio di Caribe Bay, parco a tema acquatico di Jesolo che riproduce un’oasi tropicale con sabbia bianca e migliaia di palme a due passi da Venezia: da tempo, infatti, il parco ha implementato pratiche virtuose e progetti di efficientamento, tracciando la strada per molte aziende del settore.
Carla Cavaliere, responsabile sostenibilità Caribe Bay, dichiara: “La nostra agenda green mira allo sviluppo sostenibile del parco e prevede investimenti strutturali nel medio e lungo periodo per abbattere le emissioni e ridurre i consumi, uniti a una costante attività di sensibilizzazione degli ospiti, aspetto spesso sottovalutato, ma a nostro avviso di primaria importanza”. “Dallo scorso anno – prosegue Cavaliere – abbiamo compensato interamente le emissioni dirette, pari a 188 tonnellate di anidride carbonica, avvicinandoci ulteriormente all’obiettivo di diventare il primo parco divertimenti carbon neutral d’Italia. Innumerevoli ricerche hanno evidenziato che oltre un milione di specie, tra animali, vegetali e insetti sono attualmente a rischio di estinzione a causa del cambiamento climatico: i programmi che abbiamo selezionato si inseriscono nell’ambito dell’accordo 30x30 siglato a conclusione della COP15 di Montreal, che mira a proteggere il 30% delle aree terrestri entro il 2030”. In particolare, l’iniziativa è stata attivata in collaborazione con Up2You, startup greentech e B Corp certificata che permette alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale guidandole in percorsi su misura verso la sostenibilità: nello specifico, la startup ha identificato e quantificato le sorgenti emissive di Caribe Bay, calcolando così la carbon footprint del parco, per poi pianificare strategie di gestione e politiche di riduzione e compensazione delle emissioni di gas a effetto serra.

Soluzioni concrete per ridurre al minimo l’impatto del parco
L’impegno preso da Caribe Bay verso la compensazione delle emissioni non riducibili si accompagna alla pianificazione di nuovi interventi strutturali: al primo posto c’è il potenziamento degli impianti di filtraggio e ricircolo dell’acqua, combinato alla valutazione sulla possibilità di utilizzare l’acqua di mare, opportunamente trattata, nelle piscine. Gli impianti di Caribe Bay e le pompe di filtraggio sono già predisposti per l’utilizzo di acqua di mare: la soluzione consentirebbe di ridurre al minimo l’impatto sulle risorse idriche e sulle riserve di acqua potabile, sempre più preziose in un contesto di crescente siccità. Per l’attuazione, occorre tuttavia ottenere l’approvazione delle autorità competenti. Tra i principali progetti attualmente in fase di studio, c’è la realizzazione di un impianto fotovoltaico, che renderà il parco completamente autonomo dal punto di vista energetico, collocato sull’area parcheggio, con il vantaggio di creare un’ampia zona d’ombra per le auto. L’energia prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno interno e durante i mesi di chiusura del parco, inoltre, sarà immessa nella rete locale, a vantaggio di tutto territorio.