L’ultima edizione di ForumPiscine – l’annuale appuntamento espositivo e culturale di riferimento per il settore della piscina, svoltosi alla Fiera di Bologna il 15, 16 e 17 febbraio scorsi – ha proposto un articolato programma congressuale dedicato a tematiche di grande attualità, e utilità, per gli operatori del comparto, coinvolgendo relatori di grande spessore.
Tra i numerosi interventi che hanno suscitato grande interesse, riempendo le sale, merita di essere menzionata la tavola rotonda dedicata alla sostenibilità energetica ed economica della piscina, al quale hanno preso la parola, in ordine di apparizione, Stefano Besseghini, presidente ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti, Ambiente, Livio De Chicchis, energy policy and market analyst per la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (FIRE), Alberto Granzotto, presidente nazionale FAITA-Federcamping, la Federazione del turismo all'aria aperta, Flavio Ceriotti, sales net national manager di Repower e Speranza Boccafogli, direttore generale di Sinergie, mentore del Mentoring Program Istruzioni PNRR, abilmente moderato da Marco Sublimi, consulente per la gestione degli impianti natatori pubblici e privati, cofondatore del Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori e membro del comitato scientifico di ForumPiscine.

Partendo dal presupposti che l’impennata senza precedenti dei prezzi dell’energia ha reso la razionalizzazione e l’ottimizzazione dei costi di gestione della piscina un imperativo categorico non più procrastinabile, questa tavola rotonda ha dato la parola ad autorevoli esperti che hanno messo a confronto modelli e soluzioni per passare dalle parole ai fatti, mettendo a fuoco un mix di interventi per efficientare gli impianti, anche quelli esistenti, e abbattere i costi energetici che incidono in misura significativa sui bilanci delle piscine a uso collettivo (circa il 30% dei costi totali), in qualunque contesto siano inserite, dagli impianti pubblici alle strutture turistiche, ricettive o ricreative. Si è inoltre parlato di comunità energetiche per capire come funzionano e come possono essere applicate alle piscine, sia commerciali, sia pubbliche, così come di fondi, incentivi e opportunità del PNRR.
L’incontro si è aperto con l’intervento del presidente ARERA Stefano Besseghini che ha subito chiarito che l’emergenza caro bolletta non è stata provocata solo dalla guerra tra Russia e Ucraina, ma anche dalla situazione particolare venutasi a creare nel post pandemia.
"È meglio guardare avanti – ha detto –, partendo da un dato incoraggiante, ovvero il ritorno a valori molto meno allarmanti rispetto a quelli del 2022, seppur non si registri ancora un ritorno ai valori del 2019. Il costo del gas sta fortunatamente calando, ma lo scenario che si profila all’orizzonte è una grande incognita. Speriamo che gli investimenti sostenuti per il riposizionamento energetico, congiuntamente alla ripresa economica della Cina post emergenza Covid, sortiscano effetti positivi".

Andando più sul concreto, Besseghini ha consigliato di optare per un mix di coperture fossili e rinnovabili in quanto potrebbe rivelarsi un’efficace soluzione strategica, invitando al tempo stesso gli operatori presenti a verificare se le iniziative messe in campo per sostenere l’autoconsumo siano estendibili al comparto piscina. Ha inoltre auspicato una minore dipendenza dal mercato internazionale, raggiungibile attuando investimenti nazionali, necessari per un’erogazione energetica localizzata e la conseguente riduzione deli prezzi, sottolineando al tempo stesso che i settori più energivori, tra i quali figura a pieno titolo quello della piscina, possono favorire lo sviluppo tecnologico applicato alla produzione di energia e funzionale all’efficientamento degli impianti.
"I segnali captati da ARERA – ha concluso Besseghini – sono tutti positivi, ma come già detto non è prevedibile un ritorno a breve termine alle tariffe pre-emergenziali. Ora stiamo assistendo alla ricomparsa delle offerte a prezzo fisso, ma sarei cauto al riguardo. Dobbiamo fare attenzione alle iniziative che il Governo metterà in campo per sostenere l’efficientamento energetico per cogliere questa opportunità".

La parola è quindi passata a Livio De Chicchis, che ha spostato l’attenzione sulle tecnologie disponibili per un utilizzo efficiente dell’energia: «In futuro – ha detto – si potrà puntare sulle fonti rinnovabili e, al tempo stesso, sull’efficientamento energetico. Servono tecnologie più efficienti che sostituiscano quelle esistenti, l’obiettivo è ridurre la domanda di energia e svincolarsi dall’aumento dei costi. Una volta che saremo riusciti a ridurre la domanda di energia, dovremo soddisfare quella residua con le fonti rinnovabili. In piscina bisogna abbattere il consumo di kilowattora per metro quadrato, intervenendo in tutti gli ambiti energivori, ovvero il riscaldamento dell’ambiente e dell’acqua, sia della vasca, sia sanitaria, e il ricambio d’aria. Sono dunque importanti i corsi di formazione e sensibilizzazione incentrati sull’uso intelligente dell’energia, rivolti tanto agli utenti quanto agli operatori, così come i programmi di manutenzione preventiva, correttiva e predittiva, necessari per mantenere l’impianto sempre efficiente.
E lo stesso vale per l’adozione di sistemi di controllo computerizzati per regolare gli impianti meccanici ed elettrici, che oggi impiegano anche l’intelligenza artificiale. Il monitoraggio costante dei consumi – ha sottolineato De Chicchis – è più che mai importante per poter intervenire ed evitare ogni spreco, ad esempio utilizzando le coperture isotermiche per evitare la dispersione del calore dell’acqua della piscina, i sensori di presenza per l’illuminazione degli ambienti e le valvole termostatiche per regolare la temperatura dell’acqua». De Chicchis ha quindi illustrato la sua “ricetta” per contenere i consumi e i costi:
• evitare sprechi e usi inefficienti, ovvero utilizzi impropri o inutili, come stand-by e regolazioni non appropriate;
• usare tecnologie efficienti, sostituendo quelle esistenti con soluzioni più performanti, puntando su elettrificazione e cogenerazione, impiegabile per produrre energia elettrica e termica in un unico processo;
• puntare sulle fonti rinnovabili, tramite impianti propri, comunità energetiche e PPA (Power Purchase Agreement), l’accordo di fornitura di energia elettrica rinnovabile;
• ridurre la domanda attraverso la revisione dei comportamenti, degli stili di vita, dei modelli di business;
• ripensare prodotti e servizi in ottica sostenibile;
• puntare su proposte di valore con i propri prodotti e servizi.

L’analista della FIRE ha inoltre consigliato la cogenerazione e le pompe di calore per ottimizzare i consumi di energia elettrica e la produzione di calore (per l’acqua della piscina e per quella sanitaria), la ventilazione meccanica per il ricambio dell’aria, l’illuminazione a led, l’autoproduzione con fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico per la produzione elettrica, solare termico per la produzione termica), sottolineando le opportunità offerte dagli incentivi statali per l’efficientamento energetico, come l’Ecobonus per beneficiare delle detrazioni decennali».
Marco Sublimi ha ripreso la parola facendo un’importante puntualizzazione sulla cogenerazione: «Bisogna fare grande attenzione all’applicazione di questa soluzione tecnologica in relazione al dimensionamento. La mia raccomandazione è di rivolgersi a professionisti esperti per evitare di realizzare impianti sovradimensionati rispetto alle reali esigenze della prioria struttura. Ne ho visti tanti e questo errore va evitato a monte». Sublimi ha quindi portato l’attenzione sulla variegata offerta energetica (luce e gas), definendola una “giungla” nella quale è difficile districarsi per scegliere il fornitore adeguato alle proprie esigenze specifiche, dando la parola a Flavio Ceriotti, che ha innanzitutto chiarito che il fornitore di energia con va confuso, come speso accade, con i soggetti finanziari che speculano sul mercato energetico internazionale, e che il 95% dell’importo pagato in fattura corrisponde a sostituti d’imposta.
«L’onda dei rincari – ha esordito il sales net national manager di Repower – ha pesato moltissimo sui fornitori di energia, che acquistano sul mercato internazionale e sono sostenuti dal mondo bancario. Molti di loro sono andati in difficoltà e Repower ha dovuto rifiutare molti clienti per tenere sotto controllo i fatturati per evitare di far crescere eccessivamente l’esposizione con le banche». Ceriotti ha quindi messo in guardia verso i contratti a prezzo fisso, definendoli un vincolo pericoloso, sottolineando che possono risultare costosissimi anche al fornitore, ritenendo così preferibili quelli a prezzo variabile.
«Il consiglio che mi sento di dare – ha detto – è di scegliere i fornitori in base alla loro competenza, dunque alla loro capacità di prevedere le oscillazioni dei prezzi dell’energia. Oggi è bene preferire il prezzo variabile e per il 2023 il prezzo del gas, grazie agli stoccaggi, potrebbe diminuire del 50-55%. Ora l’andamento del mercato è ragionevole, il prezzo oscilla tra i 170 e i 175 euro a megawattora, ma è difficile fare previsioni». Ha quindi preso la parola Alberto Granzotto, che ha esordito citando un recente studio appaltato da FAITA-Federcamping alla Bocconi dal quale è emerso che la piscina è protagonista del comparto campeggi in quanto contribuisce in modo importante a incrementarne l’attrattività dei camping, concentrandosi quindi sull’emergenza caro energia.
«FAITA – ha detto – promuove il risparmio energetico anche in riferimento alle piscine, adottando un sistema per misurare costantemente l’energia utilizzata, disponendo così di KPI, ossia indicatori chiave di prestazione, che ci consentono di tenere sotto controllo i livelli di efficienza energetica dei camping e dei parchi. Per il risparmio energetico, e la conseguente ottimizzazione economica, la formazione è essenziale. Il costo dell’energia pesa anche sui campeggi ed è per questo fondamentale prestare la dovuta attenzione all’efficientamento energetico».

È quindi intervenuta Speranza Boccafogli, che da trent’anni si occupa di finanza agevolata, lavorando a progetti il cui fine è favorire la green economy, l’economia circolare e lo sviluppo delle rinnovabili. Ha esordito sollevando la questione delle agevolazioni statali per capire come utilizzare gli incentivi oggi disponibili, a partire da quelli previsti dal Piano di Transizione 4.0, cumulabili con la Nuova Sabatini 2023 (beni strumentali), gli incentivi per la transizione digitale e il nuovo bando del ministero dei Turismo sul Fondo Rotativo (1,4 miliardi di euro con agevolazioni fino al 35% a fondo perduto).
Ha inoltre citato la Missione 2 del PNRR, ovvero la Rivoluzione verde e transizione ecologica con la quale il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica si prefigge l’obiettivo di colmare le lacune strutturali che ostacolano il raggiungimento di un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, in linea con gli obiettivi del Piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione europea. Ha infine menzionato la Missione 5 del PNRR tra le cui finalità figurano anche il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne.
La parola è quindi tornata a De Chicchis che ha toccato altri aspetti del risparmio energetico e del conseguente contenimento dei costi, come l’autoconsumo, che ha definito «il primo modo che si ha per risparmiare sulla bolletta, accessibile a tutti coloro che possono installare un impianto di produzione presso la propria unità immobiliare. La collettività – ha precisato – serve per dare la possibilità a chi non può installare impianti presso la propria struttura di godere della produzione di energia elettrica rinnovabile effettuata nelle sue vicinanze, e se la vicinanza si realizza in una zona di prossimità tra utenze, si parla di “comunità energetica”.
Invece nel sistema semplice di produzione e consumo, sinteticamente definito SSPC, una linea elettrica collega una o più unità di produzione, gestite dalla medesima persona fisica o giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario in qualità di produttore, a un’unità di consumo gestita da una persona fisica in qualità di cliente finale o a una o più unità di consumo gestite, sempre in qualità di cliente finale, dalla medesima persona giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario. È questa una forma di autoconsumo individuale di energia rinnovabile. I diversi elementi che costituiscono un sistema semplice di produzione e consumo, ovvero impianti di produzione e unità di consumo, al netto dei collegamenti elettrici, devono insistere su particelle catastali poste nella disponibilità di uno o più dei soggetti che fanno parte di detti sistemi. Spesso un SSPC riesce a soddisfare le esigenze dell’utente finale, che può essere un comune, un villaggio turistico ecc., senza la necessità di creare una comunità energetica, che presuppone la creazione di una forma giuridica».
De Chicchis ha concluso il suo articolato intervento, con il quale è terminata la tavola rotonda, sottolineando che nell’ambito della comunità energetica rinnovabile l’energia autoprodotta è utilizzata prioritariamente per autoconsumo o condivisa con i membri della comunità nell’ambito della stessa zona di mercato, ferma restando la sussistenza del requisito di connessione alla medesima cabina primaria per l’accesso agli incentivi. Ha quindi precisato che la comunità può produrre altre forme di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), promuovere interventi integrati di demotica, efficienza energetica e offrire servizi di ricarica dei veicoli elettrici.
Per quanto concerne invece l’interazione con il sistema energetico, ha ricordato che i partecipanti mantengono lo stato di clienti finali, che gli oneri di sistema vengono applicati sull’energia prelevata da rete pubblica, compresa quota condivisa, che si può godere della possibilità di recesso in qualsiasi momento e che i rapporti sono gestiti tramite contratto di diritto privato.