La goccia è l’elemento chiave di Aquatio. È il simbolo della perseveranza e della purezza intrinseche all’origine millenaria dei Sassi di Matera attraverso l’azione corrosiva dell’acqua che ha modellato pazientemente forme, ambienti e spazi.
Foto di Jürgen Eheim
Progetto degli architetti Simone Micheli e Cosimo dall’Acqua
Matera, una delle città più antiche del mondo, custodisce testimonianze di insediamenti umani antichissimi e il suo territorio è uno scrigno di meraviglie senza tempo. Ed è proprio lungo un costone del Sasso Caveoso che è stato sviluppato il progetto di Aquatio, una struttura ricettiva contemporanea che si nutre e si alimenta della storia del luogo in cui sorge, potendo vantare le firme degli architetti Simone Micheli e Cosimo dall’Acqua.

Come spiega Micheli, “il centro benessere è un luogo suggestivo e occupa il cuore più profondo della struttura, recuperando locali ipogei risalenti al IX secolo. Il vano grotta più grande ospita la piscina con bordo a sfioro, intonacata con tecniche tradizionali. Le vecchie cisterne recuperate sono state trasformate in docce emozionali e una parte dei lettini è stata ricavata modellando ergonomicamente il tufo. Non mancano spazi massaggio singolo e di coppia, hammam, sauna, cabine estetiche, zone relax”. Ogni ambiente di Aquatio è unico e caratteristico, nessuno escluso.
“Le camere, costruite prevalentemente nella parte alta della struttura, godono di viste mozzafiato sul Sasso Caveoso e sulla città antica, mentre altre ancora sembrano nascoste all’interno del ventre della terra, in cui solo una porta ne indica la presenza, come gli antichi rifugi degli uomini degli insediamenti neolitici sulla Murgia. I soffitti, voltati, autoportanti e calcarenitici sono stati ripuliti e riportati allo splendore e alla suggestione del primitivo gesto di scavo. I pavimenti asettici sono realizzati con materiale continuo e cocciopesto. La loro colorazione ha richiesto innumerevoli prove al fine di ottenere la giusta miscela di pigmenti che consentisse il raggiungimento di una colorazione identica a quella delle pareti e dei soffitti: cielo e terra si confondono cromaticamente” conclude l’architetto.
Aquatio è una vera e propria opera d’arte da vivere ed esperire. Uno spazio che oltrepassa la tradizionale concezione di tempo, dando vita ad un unicum inscindibile di passato, presente e futuro.
L’interior design di Aquatio è stato definito da un’attenzione particolare per la leggerezza. “Gli arredi, vere e proprie opere d’arte, bianchi, fluidi, senza spigoli, sembrano fluttuare sui pavimenti. Gli schermi bianchi, che ricordano nel colore il latte di calce con cui i materani sanificavano gli interni delle loro abitazioni-grotta rappresentano elementi funzionali alla distribuzione degli spazi e all’alloggiamento di terminali d’impianti”.
Il tutto, ovviamente, è stato armonizzato con le pareti in tufo, le cui superfici e volte, spiega Micheli “sono state ripulite da licheni ed efflorescenze e riportate alla loro condizione iniziale di colore, come se lo scavo di quelle parti fosse stato appena realizzato. Nella calcarenite riportata al suo colore naturale, senza scialbature, senza intonaci, compaiono tracce di conchiglie fossili, proprio ad evidenziare la sua antica origine marina”.
Le immagini che ritraggono gli ambienti di Aquatio lo mostrano chiaramente: la luce è un elemento essenziale per ciascuno degli spazi che lo compongono. Il progetto illuminotecnico è stato curato nei minimi dettagli e ha portato alla scelta di un’illuminazione proveniente dal basso, attraverso corpi illuminanti discreti, posizionati in maniera strategica per creare effetti scenografici unici per momenti di benessere indimenticabili.
> Puoi trovare l'articolo completo, con l'intervista integrale all'architetto Simone Micheli, su Piscine Oggi 196 in versione cartacea o in versione digitale.